lunedì 13 giugno 2011

Il referendum non è morto, il quorum batte ancora


Hanno provato ad insabbiarli, silenziando i media e manovrando in parlamento.
Una volta però che era chiaro che si sarebbero votati hanno tentato altri sotterfugi, come ricorsi last-minute alla cassazione. Hanno maneggiato anche le previsioni del tempo, che consigliavano di fare una "bella gita" visto che domenica ci sarebbe stato il sole.
Il ministro Maroni stamattina ha giocato l'ultima carta, un disperato jolly, annunciando che secondo gli analisti del Viminale il quorum si sarebbe raggiunto al 100%, invitando quindi, mooolto implicitamente, chi non aveva ancora votato ad evitare di perdere tempo ad andarci, tanto ormai era fatta.

Che poi, poveretto, aveva ragione

I referendum sono passati lo stesso, tutti. Il quorum è stato abbondantemente raggiunto, rendendo ininfluente la percentuale dei voti degli italiani all'estero che, nonostante abbiano votato quesiti vecchi sul nucleare e quindi non veritieri ai fini dell'abrogazione della legge, contavano lo stesso per raggiungere la soglia minima dei votanti. E quella era l'ultima speranza dei detrattori referendari.
Hanno i vinto i "sì" ovviamente, ma era scontato e non è neanche una notizia visto che i contrari non hanno votato.

State saldi sulla sedia però. Nessuno si dimetterà o prenderà minimamente in considerazione la cosa. E se vorranno, loro, i partiti, potranno sempre inventarsi qualche escamotage parlamentare per aggirare i risultati di queste consultazioni. Del resto l'hanno sempre fatto, come dimostra il senso di déjà-vu che hanno avuto coloro che votarono già contro il nucleare nell'87.
Ci scommetto, ma è una scommessa che sarei felice di perdere.

In ogni caso fa sempre piacere raggiungere un quorum di tanto in tanto.
Certo, in una società civile accadrebbe magari un po' più spesso e senza che debba capitare una Fukushima pochi mesi prima del voto.
Ma del resto in una società civile ci sarebbero una informazione vera, il rispetto della Costituzione, l'assenza di un regime partitocratico e altre quisquilie del genere.
Accontentiamoci. O no?

12 commenti:

  1. mai accontentarsi.. però riflettere e rivalutare il popolo italiano fa intravedere un piccolo arcobaleno tra le nubi.. speriamo che questa nuova aria che si respira non sia evanescente come il simpatico arco colorato che spunta dopo un temporale..

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  2. I risultati del referendum smentiscono da soli la gran parte dei concetti/toni che hai usato...
    dov'è il Regime adesso? Come mai solo quando le elezioni non vanno come piace al grande nemico si parla di "risveglio delle coscienze" o di "aria nuova"?
    Sai cosa dicono i risultati?
    POVERA IPOCRITA E DISINFORMATA ITALIA

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  3. Il primo quorum che si raggiunge in quindici anni mi sembra più l'eccezione che conferma la regola che la regola stessa no?

    rimane il fatto che 1) c'hanno provato fino all'ultimo a farlo saltare e 2) nonostante i sabotaggi, i boicottaggi e la cattiva informazione, di riffa o di raffa, se n'è parlato di più rispetto ad altri referendum, a mio avviso, di pari importanza (tipo quello del 2005).

    Certo, gli argomenti non sono stati al 100% quelli giusti, perché c'è chi ha trasformato il tutto in un altro referendum contro Berlusconi, ed è sbagliato nella sostanza. Ed ho anche scritto che se si è raggiunto il quorum lo dobbiamo anche, in parte, alla tragedia in Giappone, che ha spinto più di qualcuno alle urne.

    Ma dire "visto, c'è il quorum, dov'è il regime?" equivale all'atteggiamento di chi crede che il pluralismo sia Santoro che viene mandato in onda (ora nemmeno più, tra l'altro) mentre i TG in prima serata omettono notizie, fanno passere monologhi come interviste, confondono prescrizioni con assoluzioni, ecc. ecc.

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  4. "POVERA IPOCRITA E DISINFORMATA ITALIA", cito Francesco in un paio di post sopra... Mi domando cosa abbia fatto il governo per informare questa "povera" Italia... Visto che della disinformazione ha fatto la sua leva all'astensionismo e dell'ipocrisia la sua arma migliore. Questo referendum può anche essere l'effetto della sensibilizzazione anti-nucleare dovuta al dramma del Giappone, ma dimostra in maniera schiacciante, che il popolo italiano ha in sè ancora la RICCHEZZA della ragione, e la voglia di cambiare le cose. Sono d'accordo, l'Italia affoga nella disinformazione, annaspando nella notiziabilità di testate e Tg, che assomigliano sempre più ad outlet della notizia il cui unico imperativo è "VENDERE" al periodico. Sono d'accordo, ma rimane il fatto che nessuno ha fatto niente per informarci, ma ha altresì subdolamente lottato per disinformarci. Speriamo che questo risultato sia indice di cambiamento, di una coscienza collettiva un po' rinnovata, che si avvia a non essere più soltanto lo specchio di un perbenismo marcio, caduto dall'albero della deculturalizzazione.

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  5. Io mi vedo bene dal parlare di INFORMAZIONE, CULTURA e altre SCEMENZE FILOSOFICHE che per me sono solo aria fritta.
    Quando ci sono dei referendum che indirizzano le POLITICHE ENERGETICHE di un paese, o le POLITICHE DI GESTIONE DEI BENI TERRITORIALI le chiacchere stanno a zero.
    Se si intravedono gli arcobaleni per il plebiscito della disinformazione e dell'ipocrisia su nucleare e gestione dell'acqua (leggete l'ultimo bel libro di gigi bersani, pagina 81, poi se ne riparla), bhè, le nuvole grigie sono ancora belle in vista.

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  6. Dipende da che parte la guardi, la disinformazione.
    Per dire, se sul nucleare mi avessero garantito che:
    - la costruzione delle potenziali centrali sarebbe avvenuta nelle condizioni di massima trasparenza, senza appalti taroccati o infiltrazioni di alcun genere, con i materiali migliori, le strutture più all'avanguardia e sicure e ad opera delle migliori imprese del settore del mondo.
    - che la zone in cui le avrebbero costruite fossero al 100% non sismiche né soggette a rischi fisici di alcun genere. E non solo ora, ma da qui all'eternità.
    - che la gestione sarebbe avvenuta in maniera trasparente, senza infiltrazioni di alcun genere, senza sprechi e con gli addetti migliori a disposizione, scelti per la loro bravura e competenza e non per parentopoli varie.
    - che la gestione e lo smaltimento delle scorie sarebbero avvenuti in maniera trasparente, senza infiltrazioni di alcun genere, nelle migliori condizioni di sicurezza, senza sprechi e senza il minimo rischio per l'ambiente.
    - che gli organismi internazionali avrebbero vigilato costantemente, per davvero.
    - che, in generale, non ci sarebbe stato il minimo rischio, ma neanche una frazione di percentuale, che sarebbero potuti accedere eventi sulla scala da: semplice fuoriuscita a nuova Chernobyl o Fukushima.
    - che il vantaggio energetico/economico sarebbe stato tangibile a tutti i livelli, e non che sia solo un 5/10 euro in meno ogni due mesi nella bolletta della luce.

    Insomma, mi avessero garantito queste cose qua forse, dico FORSE, ne avremmo potuto parlare. Invece mi pare che i nuclearisti si siano impegnati solo a boicottarlo il referendum, non a spiegare le loro ragioni.

    Sull'acqua, come ho già detto, posso anche concordare che se ne sia parlato poco, male ed in termini sbagliati.

    Ma per i referendum è sempre così. Quando possono i partiti (di destra o sinistra, non fa differenza) tentano di boicottarli, sennò tentano di cavalcarli, attribuendosi vittorie che in realtà non sono loro, ma del popolo italiano.

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  7. allora vediamo:
    - vuoi che qualcuno più che dell'IAEA potesse rassicurarti sulla costruzione e sul commissioning impeccabile degli impianti nucleari? Per certi tipi di sistemi complessi e pericolosi (non delle fantomatiche discarche di giù) ci vogliono particolari certificazioni di sistema e di ogni singolo componente.
    - non esistono appalti! nel senso che sono talmente poche le aziende che possono istallare certe tecnologie (barriere all'entrata mostruose) che non esiste il problema della trasparenza, anzi, forse ce ne vuole anche troppa di burcrazia inutile.
    -le zone possono anche essere sismiche (il sisma di magnetudo 9, che in italia è un fenomeno fisico impossibile, non aveva fatto un baffo alle datate centrali giapponesi, si erano spente come da procedura esattamente come nei 200 terremoti come quelli dell'aquila che si verificano li ogni anno), il problema giapponese è stata semmai l'onda di 14 metri (impossibile da noi) che ha danneggiato degli stupidi motori diesel.
    -infiltrazioni, sprechi e altre minchiate delle PA non vengono ammesse quando i soldi sono dei privati.
    -gli organismi internazionali sono obbligati a controlli di processo giornalieri e rilasciano certificazioni in maniera ossessiva,
    -il vantaggio energetico è sul lungo periodo economico e sul breve periodo strategico se paragonato alle alternative, ovvero carbone, petrolio e gas, tutti molto più inquinanti, rari e costosi.
    -la statistica, ci dice con ogni evento, anche il più remoto, ha una infinitesima possibilità di accadere. Numerosi studi hanno dimostrato che l'esplosione o il danneggiamento di un rigassificatore (come quello di livorno, guarda caso, nessuna polemica) provoca danni nettamente maggiori ad ambiente e persone che del più grave disastro atomico su una 3a generazione avanzata di reattori.

    Gli italiani hanno scelto. preferiranno le centrali a carbone o gas! con pannelli e pale eoliche ci fai il 5% di energia prodotta e il 25 di capacità installata, ovvero costi altissimi e rendimenti pessimi, per non parlare di quanto sono belli e facili da smaltire.

    Ma tanto, quello che conta, è che il quorum sia stato raggiunto! evviva, menomale che in italia campiamo con poco....

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  8. Tutto molto interessante, ma perché non hanno utilizzato questi argomenti per fare una propaganda seria per il NO, invece di invitare solo la gente a starsene a casa?
    Anzi, vado a monte, perché queste cose non ce le hanno spiegate PRIMA di discutere la legge in parlamento?
    E perché, se il nucleare è così indispensabile, il governo appena annusata la possibilità di perdere il referendum, s'è impegnato in fretta e furia a sospendere la legge e far togliere il quesito sulle centrali?

    Mi pare sia un po' troppo facile accusare di ignoranza il popolo italiano.
    Del resto non diciamo sempre che ogni paese ha la classe politica che si merita? Beh, allora possiamo dire che mai come in questo caso sia vero anche il contrario.

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  9. Infatti penso che certe decisioni spettino esclusivamente alla politica, popolari o impopolari che siano (ecco il perchè della moratoria dopo il giappone).
    Purtroppo però i politici nostrani saranno dei grandi amatori e barzellettieri, ma mancano di capacità decisionali serie e competenti; non mi stupisco del fatto che per seguire l'onda emotiva (che tanto criticano se dall'altra parte viene cavalcata), abbiano smesso di parlare dell'importanza di produrre energia elettrica tramite l'atomo per paura di perdere voti (che coglioni che sono).
    Comunque io non sono andato a votare perchè, apparte far raggiungere il quorum, il mio voto sarebbe stato totalmente INUTILE (se non per sentirmi idealmente paretecipe della nostra democrazia). l'unica speranza per un futuro energetico di cui non pentirsi in futuro sarebbe stato, PURTROPPO, il non raggiungimento del quorum.

    P.S. vedere i commenti dei giapponesi al nostro referendum e la solita pagina sul libro di bersani.

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  10. "Purtroppo però i politici nostrani saranno dei grandi amatori e barzellettieri, ma mancano di capacità decisionali serie e competenti; non mi stupisco del fatto che per seguire l'onda emotiva (che tanto criticano se dall'altra parte viene cavalcata), abbiano smesso di parlare dell'importanza di produrre energia elettrica tramite l'atomo per paura di perdere voti (che coglioni che sono)"

    Quindi di chi è la colpa se in Italia non abbiamo/avremo il nucleare?

    Io credo che, aldilà delle implicazioni specifiche, i risultati dei referendum siano stati il chiaro segnale che la gente s'è rotta i cojones proprio di quello che dici te.
    È per questo che io sono contento dei quorum.

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  11. in teoria si, in pratica grazie al quorum e alla sua strumentalizzazione (come voto di protesta verso qualcuno/sistema), su temi concreti, l'abbiamo presa nel di dietro.

    La colpa che non abbiamo il nucleare?
    semplice:
    -dei referendari che non capiscono una sega di energia nucleare e rischi connessi
    -del governo/berlusconi che non ha usato i suoi mezzi incredibili di media, giornali e chiesaioli per veicolare il voto del referendum per paura di perdere voti.

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  12. Come ho già detto, a me pare proprio che i mezzi siano stati utilizzati, ma non per informare/sensibilizzare ma per insabbiare/boicottare.
    Allora poi non ti puoi lamentare se il popolo ignorante vota per paura di fantasmi che non esistono...

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